
Tutti sappiamo che grazie alle piante respiriamo, loro sono i grandi produttori di ossigeno (siano piante dentro o fuori dall’acqua). Tutti conosciamo la predisposizione del mondo vegetale a dirigersi verso la luce, il loro gesto di radicamento al terreno, la fotosintesi clorofilliana con cui esse trasformano la luce solare in energia, la varietà di forme e colori che le piante adottano per predisporsi alla riproduzione.
Quanti di noi si sono soffermati sulla loro capacità di rispondere agli agenti esterni? L’impollinazione avviene per tutte allo stesso modo? Da dove nasce il loro profumo?
Iniziamo il nostro viaggio di osservazione del mondo vegetale con occhi diversi. L’obiettivo di questo scritto e della formazione che propongo attraverso corsi base di floriterapia declinata sulle 12 finestre, tra qui il format della “formazione partendo dal colore”, è quello di permettere che si sviluppi una graduale sintonizzazione tra i sensi fisici e ciò che gli stessi introiettano per giungere consapevolmente alla percezione energetico/spirituale della pianta. E sarà lei stessa a rivelarsi!
LE 12 FINESTRE

FORMA E GESTO
Goethe, autore di “La metamorfosi delle piante” aveva osservato come le piante vivono in un intreccio dinamico costante di energia vitale. In tale intreccio dinamico prevalgono due forze, quella di contrazione è quella di espansione ed il doppio movimento che si vede nella crescita della pianta ossia quello della verticalità è quello della forma spiraleggiante.
Nelle 12 finestre questo aspetto è quello della forma e del gesto, la prima finestra: sono innumerevoli le forme e i gesti che possiamo riconoscere in ogni parte della pianta dalla radice al fusto e alla foglia, fino al fiore e al frutto. Per esempio, il fiore si può mostrare con la forma a stella, a coppa, a campana, ed altro ancora…ma anche le foglie disegnano forme, possono essere affusolate, appuntite, poste a lati opporti lungo lo stelo, oppure risalire lo stelo con forma spiraleggiante

ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO
La seconda finestra è quella dell’orientamento nello spazio e delle forme geometriche, come ad esempio le piante che crescono aderenti al suolo utilizzano un comportamento differente da quelle che si slanciano verso l’alto, oppure che si aggrappano per risalire.

FAMIGLIA BOTANICA DI APPARTENENZA
La famiglia botanica di appartenenza della pianta è la terza finestra da cui ci poniamo in qualità di osservatori. Patricia Kaminski scrive che: La "finestra" botanica ci fornisce uno strumento organizzativo per vedere le relazioni tra le piante. Le famiglie di piante costituiscono un gruppo sufficientemente ampio da poter studiare molti esempi diversi all'interno di ciascuna famiglia e notare sia i temi comuni, sia la gamma di variazioni. Ad esempio, le liliacee sono piante bulbacee poco radicate (vedi Star of Bethlehem) differenti dalle fittonanti asteracee come la Cicoria.

ORIENTAMENTO NEL TEMPO
Attraverso la quarta finestra dell’orientamento nel tempo, nella giornata, nelle stagioni e nella vita della pianta viene offerta l’opportunità di vedere che le piante non sono esseri statici. Osservandoli attraverso cicli temporali ci consente di far emergere la loro natura individuale. Ci sono fiori come la calendula che non si aprono se la giornata è uggiosa, diversamente da ciò che accade nelle belle giornate di sole che, con la sua presenza nel cielo, regola il ritmo di apertura e chiusura. Anche il nome stesso del fiore è significativo, infatti già gli antichi romani avevano osservato che la calendula fiorisce una volta al mese dalla primavera all’autunno, da cui “calendar”.

RELAZIONE CON L'AMBIENTE
La quinta finestra ci invita a riflettere sulla relazione che la pianta ha con l’ambiente, se predilige sbocciare spontaneamente in un bosco, prato, stagno, nel deserto, su terreno roccioso, etc. se si tratta di ambienti caldi, freddi, umidi o secchi. Un rimedio floriterapico ottenuto da una pianta che vive nello stagno intercetterà tematiche trasformative legate all’elemento acqua (ad esempio Red Lily) mentre sarà differente ciò che insegnerà un rimedio prodotto da una pianta che nasce spontaneamente nel deserto (ad esempio Mulla Mulla)

I 4 ELEMENTI
la sesta finestra tratta il tema della relazione tra le piante ed i 4 elementi: si tratta delle qualità archetipe delle sostanze terra (solidità), acqua (fluidità), aria (espansività) e fuoco (trasformazione). Patricia Kaminski afferma che spesso in una pianta predominano due elementi che esprimono una polarità, mentre gli altri due sono meno evidenti. Durante il percorso avremo modo di esperire per poter integrare questi concetti.

RELAZIONE CON ALTRI REGNI
La relazione con gli altri Regni di Natura è la settima finestra. Molte piante hanno un rapporto speciale con il Regno Animale attraverso l'impollinazione da parte di insetti (notturni o diurni?) o uccelli, oppure dal vento. Differenti saranno gli Insight provenienti dalla strategia di impollinazione scelta e adottata dalla pianta. Alcune piante fioriscono in uno stretto rapporto co-creativo con il Regno Umano, ed è importante considerare questo aspetto per comprenderne le proprietà. Ad esempio, la pianta del mais (pianta sacra per i popoli nativi americani) si è sviluppata nella fertile e robusta pianta di mais che conosciamo oggi grazie alla selezione che l’Uomo ha agito nel tempo. Ma la sua origine selvatica continua ad irradiare quella qualità curativa che facilita la connessione dell’anima umana alla sacra Madre Terra. Anche Ulivo e Vite, che appartengono al repertorio floriterapico di Bach sono esempi pratici di questo stretto rapporto tra il Mondo Vegetale e quello Umano.

IL COLORE
L’ottava finestra è il colore. Questa è la finestra che prediligo per insegnare la floriterapia, sia per l’immediatezza di comprensione che per la giocosità e creatività che il mondo dei colori consente. Solo ora, mentre scrivo, mi sono accorta che si tratta dell’ottava finestra. E di ottava si tratta: attraverso la floriterapia si ottengono rimedi che generano benessere grazie al fatto che sono rimedi vibrazionali, rimedi all’ottava superiore. Come già accennavo prima, sono molto appassionata degli studi scientifici che Goethe ha effettuato per confutare la teoria sui colori di Newton. Il linguaggio del colore ci dice tantissimo sulle qualità animiche che una pianta riportare in equilibrio. Ad esempio, perché molte piante dai fiori gialli come la Ginestra, la Senape e l'Erba di San Giovanni (Iperico) affrontano da sempre tematiche depressive? Comprendere la natura del giallo le sue qualità espansive declinate da Goethe e da Steiner aiuta a comprendere perché il giallo ha questa forte capacità di sfondare l'oscurità e riportare luce. Non posso far altro che invitarti a partecipare alla mia formazione per saperne di più ed innamorarsi dei fiori; disegnare e colorare mentre si studia arricchisce la conoscenza e facilita l’assorbimento delle nozioni.

ALTRE PERCEZIONI SENSORIALI
La nona finestra invita l’osservatore ad utilizzare altri sensi oltre la vista. Si tratta di cogliere altre percezioni sensoriali come la fragranza, la consistenza ed il gusto. Cosa proviamo quando annusiamo profumi dolci e travolgenti? Cosa invece accade quando avviciniamo al naso una boccetta di olio essenziale di limone? Quali sono le evocazioni e le reazioni dei nostri corpi fisico e sottili? Come risuona dentro di noi il profumo pungente del Rosmarino? Non tutte, mi raccomando, ma molte piante possono essere assaggiate introiettando così nuove informazioni e rivelando qualità. Ed infine con quale tipo di atteggiamento ci avviciniamo ad una pianta morbida e setosa al contrario di una ricca di spine e poco propensa a voler essere accarezzata? È bene ricordare che le piante nei luoghi aridi e desertici trasformano le foglie in aculei per proteggersi dai predatori e trattenere ad uso esclusivo le preziose riserve d’acqua.

SOSTANZE E PROCESSI CHIMICI
La decima finestra elenca sostanze e processi chimici analizzati. È interessante sapere se una pianta è ricca di Silice (Si02) oppure di Azoto (N2) o Potassio (K). Ben lo sa il contadino che vuole arricchire il suo terreno e sceglie di seminare un miscuglio floreale con il trifoglio rosso o il pisello odoroso. Si può osservare che la relazione tra pianta e contadino è intrinsecamente “positivamente” egoistica, finalizzata al benessere del terreno e del raccolto in quanto le leguminose sono piante azotofissatrici; questa caratteristica positiva riverbera nella qualità di arricchimento e supporto che le stesse piante usate come rimedio floriterapico offrono a chi è privo di alcune specifiche forze a sostegno del bene comune.

USI MEDICINALI ED ERBORISTICI
Usi medicinali ed erboristici è l’undicesima finestra. Dalle proprietà fisiche curative delle piante si può riconoscere qualcosa dei loro effetti più sottili sull'Anima Umana. Come prima accennato, le qualità curative dell'Anima delle Essenze Floreali sono una "ottava superiore" delle proprietà curative medicinali ed erboristiche appartenenti alle stesse piante. Patricia Kamiski ricorda che la corteccia del Salice è fonte di acido salicilico, precursore naturale dell'aspirina, e un noto rimedio contro i dolori artritici e le articolazioni rigide. L'essenza del Salice (Willow) del Dr. Bach è il rimedio adatto per quelle persone la cui rigidità dell'anima si esprime attraverso il risentimento, l'amarezza e altre tendenze indurenti. Questa essenza porta maggiore flessibilità e capacità di perdonare e rilasciare.

TRADIZIONE E MITOLOGIA
Ed infine la dodicesima finestra, 12 non a caso, essendo un Numero Sacro (ma qui si apre un altro capitolo che, se vorrete, affronteremo insieme in un altro percorso formativo che propongo sulla “Floriterapia e Numerologia”). La dodicesima è la finestra che ridona la giusta attenzione alle tradizioni, alla mitologia ed alla saggezza popolare. È la finestra che ricorda le qualità spirituali evocate durante i rituali ancestrali. Si tratta di insegnamenti che possono fornirci molte ispirazioni ed informazioni preziose. Da qualche anno ho scoperto che in Gallura, dove vivo, esiste un mito che riguarda l’Arcobaleno chiamato l’Olcu Biendi su cui sto indagando. Tale mito rivela attinenze alla cosmogonia aborigena australiana (il Serpente Arcobaleno) e rinforza la mia percezione del rimedio floriterapico Iris (del repertorio dei FES, Flower Essence Society). Grazie al mito mi è ben chiara la qualità creativa di questo rimedio. Anche gli antichi greci parlavano dell’Arcobaleno come del ponte di collegamento tra Cielo e Terra, (che possiamo traslitterare in “tra Buio e Luce”, “tra Corpo e Spirito”) ed Iris è il nome della Dea del Panteon Greco ispiratrice del regno dell’Anima. Iris è il rimedio per chi ha bisogno di riportare passione e creatività nella vita materiale, per creare e coltivare la bellezza fuori e dentro di Sé. Come è bellissimo accorgermi che in fondo tutte le cosmogonie rivelano lo stesso nucleo di partenza.
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FONTE: https://flowersociety.org/italiano/12%20Finestre.pdf
Bibliografia:
Goethe – Metamorfosi delle piante
Cattabiani – Floreario